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L’economia circolare è molto di più di quel che pensiamo

Quando pensiamo all’economia circolare – e ormai ci pensiamo spesso -, la prima cosa che ci viene in mente è il riciclaggio.

Ma se il superamento dell’economia lineare (che va dall’estrazione delle materie prime alla produzione, il consumo del prodotto e infine alla generazione di rifiuti) è positiva, non lo è così tanto il fatto che il modello circolare si limiti a concentrarsi unicamente sulla gestione dei rifiuti: un’economia circolare diversa è infatti possibile e necessaria.

Oltre il riciclo

L’economia circolare del futuro dovrà fare un passo avanti ed essere adottata a ogni livello della catena del valore di ogni azienda. Il motivo è molto più facile del previsto: significa mettere in pratica la definizione di “economia”, che in fondo è la scienza che studia l’organizzazione di risorse scarse in maniera efficiente.

La maniera efficiente, in questo caso, è quella di ragionare in ottica circolare e sostenibile durante l’intero ciclo di produzione: mantenere il più possibile le materie prime all’interno dei processi (consumando il minimo di risorse possibili), limitare gli sprechi di produzione, studiare i pattern di consumo per organizzare al meglio il rifornimento e gli stock e, solo alla fine, pensare al riciclo e alla riutilizzazione dei prodotti.

L’obiettivo, in tutto questo, sarà generare il minor spreco possibile in ogni passaggio e dare vita a una catena di valore sostenibile.

La catena di valore sostenibile

 La catena di valore sostenibile ha una serie di caratteristiche, chiamate “le 5 E”:

  • Efficace: deve portare l’azienda a risultati concreti attraverso metodi e strategie ad hoc.
  • Elastica: deve essere sensibile e adattabile ai continui cambiamenti che vive ogni azienda, senza però perdere di vista l’obiettivo.
  • Efficiente: deve essere innovativa e unire questa vocazione a quella della sostenibilità.
  • Effettiva: deve produrre effetti positivi per tutti gli agenti implicati nel processo (in forma diretta o no) e questi risultati devono essere misurabili.
  • Eterna: deve essere potenzialmente ripetibile all’infinito e costante nel tempo.

Conclusioni

  • Non dobbiamo fare l’errore di confondere l’economia circolare con la volontà di trattenere i nostri prodotti o le nostre materie prime all’interno dei processi: l’obiettivo è comunque quello di generare più valore possibile e limitare allo stesso tempo gli sprechi al minimo, non perdere tempo.
  • Non dobbiamo considerare l’economia circolare come qualcosa di estraneo: le risorse nascono dalla terra stessa e anche noi facciamo parte di questo sistema.
  • L’economia circolare deve continuare a essere vista come una soluzione, non come un’imposizione. Altrimenti, il risultato sarà quello di allontanare molte persone dal cambiamento. L’approccio deve continuare a essere inclusivo e progressivo, in modo da coinvolgere sempre più aziende e persone.
  • Anche se sembra una novità, l’idea di una catena di valore sostenibile rispecchia la stessa definizione di economia. Il segreto è tenerla a mente e non abbandonarla più.

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