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Perché il digital fashion è il futuro: te lo spiega Innovable

Beautiful emotional woman

La moda è uno dei settori più inquinanti al mondo. Il nostro ecosistema è sempre più inquinato e distrutto dalle emissioni di un’attività che diventa sempre più veloce e imprevedibile a causa di una moda usa e getta che cerca di imitare i grandi brand di lusso a basso costo.

La sola progettazione di una collezione comporta un grande peso sia economico che ambientale. Quali alternative esistono a questi sprechi? Fortunatamente ci viene in soccorso il digital fashion e noi di Innovable ti spieghiamo come.

Cos’è il digital fashion e perché nasce

Prima di spiegare le sue applicazioni facciamo un passo indietro per capire cos’è il digital fashion o digital clothing.

Il digital fashion nasce dall’unione tra tecnologia e moda attraverso la creazione di abiti digitali. Si tratta di abiti interamente realizzati da designer attraverso l’uso di software dedicati come per esempio Clo 3d. Naturalmente questi abiti digitali vengono indossati da modelli digitali. Perché questo? Come abbiamo avuto il passaggio dalla moda standard a quella virtuale?

Il Covid-19 ci ha catapultati in una realtà che ci ha costretti a reinventare l’economia mondiale per poter continuare a condurre la stessa vita di tutti i giorni o quasi. Sono aumentate le vendite online e allo stesso tempo sono nati nuovi metodi di fare moda e fare acquisti.

Moschino ha sperimentato lo shopping in 3D attraverso l’uso degli smart glass. È diventato quindi possibile entrare negli store rimanendo comodamente seduti sul divano di casa. Basta un link per connettersi tramite i propri occhiali smart ai venditori incaricati del tour virtuale.

Gucci ha introdotto la funzione di realtà aumentata per la prova virtuale di calzature e L’Oréal per la prova make-up.

Shopping e non solo. Sono cambiate anche le passerelle con il lancio delle prime sfilate virtuali. Un esempio è il brand Hanifa che durante la digital fashion week ha fatto sfilare i suoi abiti in 3D (clicca qui per guardare la sfilata).

Come può il digital fashion ridurre l’impatto ambientale?

Produrre un capo anche solo per testare i gusti dei consumatori ha un costo non indifferente. Secondo uno studio condotto dall’Unione Europea la lavorazione di una singola t-shirt comporta l’utilizzo di 2700 litri di acqua. Basti pensare che equivale alla quantità sufficiente a soddisfare il fabbisogno di una persona per 2 anni e mezzo.

Grazie al digital fashion le case di moda possono creare dei prototipi virtuali e testare la domanda e il gusto dei consumatori prima di mandare in produzione un capo. Il tutto grazie ai profili social di influencer digitali come la famosa e amatissima brasiliana Lil Miquela oppure cucendo digitalmente su misura degli abiti che vengono adattati alle foto di influencer umani.

L’avvento dei social ha inculcato nel consumatore la necessità irrefrenabile di curare il proprio aspetto nei minimi dettagli, cercando di imitare i propri influencer che promettono di insegnarci a diventare la migliore versione di noi stessi semplicemente seguendo i loro consigli.

Se l’idol mostra di essere felice mostrando ogni giorno un outfit diverso i follower vorranno fare altrettanto.

Il fast fashion ha realizzato questo sogno ad occhi aperti dando vita ad intere collezioni realizzate in tessuti di basso costo spesso di materiale misto difficile da riciclare.

Matteo Ward nella docu-serie “Junk armadi pieni” ci mostra come questo sogno si sia trasformato in un incubo per la salute pubblica con la nascita di discariche di indumenti a cielo aperto e di tinture tossiche rilasciate nei fiumi e nei mari.

Ecco che nasce l’idea di creare vestiti virtuali che il pubblico può acquistare anche solo per sperimentare un look che dura il tempo di un click. Un esempio sono le aziende Dress X e Tribute Brand.

Cosa abbiamo capito del digital fashion?

Dopo aver capito cos’è il digital fashion e perché nasce proviamo insieme a riassumere il motivo per cui il digital fashion è il futuro:

  • Riduce l’impatto ambientale con la creazione di prototipi di capi digitali
  • Si presenta come alternativa al fast fashion per dare spazio alla propria creatività
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