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In che modo gli Open Educational Resources ambiscono a democratizzare l’apprendimento

Gli Open Educational Resources (OER) sono risorse didattiche che si trovano online, disponibili gratuitamente e senza alcuna restrizione di copyright che ne permette quindi l’uso, la modifica e la redistribuzione.

Questo termine nasce nel 2002 dall’Unesco dopo che il Massachussets Instituite of Technology, uno dei più prestigiosi atenei degli Stati Uniti, pubblicò 50 corsi online con licenza aperta, accessibili a tutti in modo gratuito.

Oggi sempre più organizzazioni internazionali mettono a disposizione una vasta quantità di
contenuti formativi, contribuendo alla trasformazione digitale dell’insegnamento e
dell’apprendimento
. Inoltre, la pandemia di COVID-19 ha accelerato questa rivoluzione, sfruttando il potenziale degli OER come opportunità di educazione a distanza.

Queste iniziative coinvolgono aspetti pedagogici, didattici ma anche etico-politici, in quanto legate alla volontà di democratizzare l’istruzione e farla diventare un bene comune.

Infatti, le risorse educative aperte riducono le barriere all’accesso all’apprendimento, come il
costo legato alle tasse di iscrizione e l’acquisto dei libri di testo, concretizzando il diritto
fondamentale dell’uomo alla libera informazione
.

In questo modo consentono agli studenti di accedere a singoli insegnamenti e persino a interi corsi di laurea, indipendentemente dalla loro età, dal loro background, dalla loro collocazione geografica e dalle loro disponibilità finanziarie.

Di fatto, bambini nati in famiglie povere hanno 7 volte meno probabilità di terminare la
scuola rispetto a bambini nati in famiglie benestanti.

In un mondo caratterizzato sempre più da forti livelli di disuguaglianza, sono e saranno sempre più le nuove generazioni a pagarne il prezzo, specialmente nei paesi in via di sviluppo.

Per questo motivo Save the Children ha introdotto il concetto di “povertà educativa” per
descrivere quella condizione capace di privare bambini e adolescenti dell’opportunità di
“apprendere, sperimentare, far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni”.

Un’istruzione di qualità potrebbe interrompere il circolo vizioso legato alla condizione di povertà che si trasmette da una generazione all’altra. Dalle condizioni economiche svantaggiate dei genitori, alla povertà educativa dei figli che a loro volta, da adulti, soffriranno delle stesse condizioni sociali ed economiche.

«Se tu hai una mela e io ho una mela e ce le scambiamo, allora tu e io abbiamo sempre una mela ciascuno. Ma se tu hai un’idea e io ho un’idea e ce le scambiamo, allora entrambi abbiamo due idee» G. B. Shaw

Limiti e criticità degli open educational resources: le sfide da affrontare

L’uso delle risorse aperte è diventato presto una condizione necessaria, ma non più sufficiente per contrastare la disparità nell’accesso alle opportunità educative.

In questi 20 anni sono emerse numerose sfide. Uno dei problemi più noti è che questi tipi di
contenuti spesso sono in lingua inglese e non raggiungono coloro che più ne avrebbero bisogno, persone ubicate in aree remote in cui risulta limitato l’accesso alla connessione internet.

Una ricerca realizzata da Coursera, uno dei principali fornitori di OER, ha rivelato che circa l’85% dei propri utenti possiede già un titolo di studio. Questo dato suggerisce che gli utenti che traggono beneficio da questa tipologia di contenuti tendono ad appartenere alla parte privilegiata della società.

Inoltre, per mantenere i corsi gratuiti, spesso è necessario scendere a compromessi, ad esempio riducendo la qualità dei corsi. Realizzare materiale formativo richiede tempo, soldi ed energie.


Per questo motivo molti fornitori hanno individuato forme di business più sostenibili proponendo alcune opzioni di pagamento come, ad esempio, un corrispettivo economico per il rilascio della certificazione di avvenuto completamento del corso. Un certificato, però, che ha un valore discutibile perché aver completato un corso online di Harvard non è esattamente considerato come aver frequentato Harvard.

I 10 migliori siti dove imparare gratis

Ormai è possibile reperire online davvero moltissimi contenuti.
Tra le risorse più conosciute troviamo i MOOC, acronimo di Massive Open Online Courses, corsi online aperti ad un ampio pubblico ed accessibili gratuitamente attraverso l’uso di una
piattaforma di e-learning.

Ecco 10 siti di MOOC che forse ancora non conosci ma che rappresentano una vera e propria opportunità di crescita a portata di mano.

EMMA
European Multiple Mooc Aggregator (EMMA) è una piattaforma finanziata dall’Unione Europea che riunisce diversi corsi gratuiti realizzati dalle migliori università europee ed offrenti in una pluralità di lingue, tra cui anche in italiano.

Federica.eu
Federica.eu è la piattaforma multimediale dell’Università di Napoli Federico II. È leader in Europa per la didattica open access e rientra nella top ten mondiale per produzione di MOOC. Si trovano corsi curriculari che interessano svariate discipline, da ingegneria meccanica fino a scienze del turismo.

POK – Polimi Open Knowledge
Inaugurato nel 2014 dal Politecnico di Milano, POK – Polimi Open Knowledge è il primo portale MOOC universitario italiano che presenta corsi di ingegneria, architettura, astronomia e tanto altro.

edX
edX è una delle piattaforme più famose e utilizzate. È stata creata dall’Università di Harvard con il sostegno del Massachussets Instituite of Technology, ma con il tempo si sono aggiunte anche altre rinomate università.

Coursera
Creata da un professore di Stanford, Coursera ha riunito sempre più docenti universitari arrivando ad offrire più di 2.000 corsi in lingua inglese.

Eduopen
Finanziato dal MIUR, Ministero dell’Università, della Ricerca e dell’Istruzione, questo progetto
aggrega corsi realizzati da diverse università italiane. Per ogni corso c’è la possibilità di ottenere un certificato di partecipazione e in alcuni casi di ottenere Crediti Formativi Universitari (CFU).


WeSchool
È una piattaforma che ospita 7.000 lezioni con video, testi ed esercizi adatti a studenti a partire dalle scuole superiori. È inoltre presente una community di coetanei e di esperti pronti a rispondere ai dubbi degli altri.


Trio
Trio è il sistema di web-learning della Regione Toscana dove trovare corsi, percorsi di preparazione alle certificazioni ma anche podcast ed ebook.


FutureLearn
FutureLearn conta oltre un milione di iscritti, con corsi che provengono da oltre 40 luoghi differenti.

UNINETTUNO OpenupEd
UNINETTUNO OpenupEd è il portale dell’Università telematica internazionale UNINETTUNO. Presenta più di 200 corsi gratuiti di cui la metà in italiano.

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