Che il cambiamento climatico sia uno dei grandi problemi di questo secolo è ormai
scontato. Se spesso associamo questo tema al disboscamento della foresta amazzonica o alle nuove estinzioni di massa, bisogna ricordare che la maggior parte della popolazione vive in città e che sono questi i luoghi da ripensare se vogliamo migliorare la nostra qualità di vita e nel nostro piccolo cambiare il mondo.
Secondo una recente inchiesta di Legambiente, 9 delle 10 città più inquinate in Italia
si trovano in Pianura Padana, snodo fondamentale di tutta l’industria italiana. É proprio da qui che si sviluppano le nuove tecnologie che si pensa possano rendere l’ambiente urbano più vivibile: i tetti verdi.
Ma cosa sono i tetti verdi?
I giardini pensili orizzontali sono delle realizzazioni poste su superfici più o meno ampie, su tetti o aree sopraelevate e che comunque non sono a contatto diretto con il suolo. Per questo, delle soluzioni tecnologiche avanzate, permettono alle piante di svilupparsi in un contesto in cui naturalmente non crescerebbero.
Il Consiglio internazionale per la ricerca e l’innovazione nell’edilizia e nelle costruzioni definisce un tetto davvero “verde” quando soddisfa 3 requisiti:
- Riduce al minimo l’impatto per l’ambiente utilizzando le risorse della Terra in
modo responsabile; - Risparmia energia migliorando l’efficienza termica dei tetti;
- Estende la durata di vita del tetto andando a migliorare le prestazioni a lungo
termine.
Per questi motivi realizzare dei giardini pensili in aree sempre più urbanizzate è diventata una sfida a livello globale, nella quale le nuove tecnologie hanno un ruolo fondamentale per garantire la buona riuscita di queste installazioni ed una corretta convivenza con l’essere umano.
Non solo aria pulita: i benefici del verde verticale

I benefici dei tetti verdi in città sono indiscutibili, infatti ,oltre che rendere le città esteticamente apprezzabili, contribuiscono ad un elevato numero di benefici che vengono definiti dalla comunità scientifica: servizi ecosistemici. Il Millennium Ecosystem Assesment li definisce come “benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano” ed hanno lo scopo di migliorare la sostenibilità e la qualità di vita degli ambienti circostanti.
Per i tetti verdi, i benefici possono essere diversi:
- Migliorare la qualità dell’aria: negli ambienti urbani sono infatti in aumento malattie legate all’apparato respiratorio come asma o polmonite. Oltre alla fotosintesi, che sottrae CO2 dall’ambiente, le foglie fungono da veri e propri filtri passivi, dove il particolato si poggia e viene stoccato.
- Migliorare la biodiversità: l’eccessiva cementificazione delle nostre città ha portato col tempo alla frammentazione degli habitat. Per questo motivo, la realizzazione di giardini pensili, in grande quantità, può portare ad aumento della presenza di alcune specie di animali anche in ambienti estremamente abitati. Un tetto ricoperto di fiori può infatti essere molto attrattivo per gli impollinatori, tanto che in alcune città si è deciso di installare vere e proprie arnie su tetti e balconi.
- Migliorare la qualità di vita: il verde urbano può davvero avere un impatto enorme sulla vita delle persone. Il tema del benessere psicologico nelle grandi città è diventato sempre più importante dopo il COVID, ed alberi e piante sono fondamentali per rendere questi luoghi più abitabili. Basti pensare che in uno studio della Uppsala University, in Svezia, si è dimostrato che in ospedale, pazienti che avevano finestre affacciate su scenari più naturali avevano una degenza post operatoria più breve rispetto agli altri.
Nuove tecnologie e nuovi materiali
I tetti verdi sfruttano la tecnologia più potente ad oggi conosciuta: le piante. Queste infatti sono gli unici elementi in grado di produrre ossigeno e capaci di adattarsi a situazioni molto diverse, come appunto le città.
Poste però in un ambiente molto diverso da quello naturale, hanno bisogno di un supporto esterno per riuscire a crescere in modo sano e corretto, ed il fine ultimo è quello di trovare soluzioni altamente sostenibili ed efficienti, altrimenti si potrebbero ottenere risultati opposti a quelli desiderati.
Nei climi più mediterranei, infatti, le piante potrebbero soffrire troppo nei mesi estivi per le temperature elevate ed il consumo di acqua potrebbe risultare eccessivo. Per questo motivo, oltre che ad utilizzare piante più resistenti al caldo (come il sedum), i nuovi impianti prevedono l’utilizzo di cisterne ultrasottili integrate nel tetto, che possono raccogliere l’acqua piovana che viene precedentemente microfiltrata direttamente dal suolo nel quale crescono le piante.
L’utilizzo di nuovi materiali da costruzione permette invece alle abitazioni di essere molto più efficienti nel raffrescamento degli spazi durante l’estate. La copertura verde, infatti, evaporando, permette di abbassare la temperatura della superficie su cui poggia, con effetti benefici su tutta l’area sottostante. Se ciò diventasse prassi nelle nuove costruzioni, permetterebbe di ridurre di molto l’utilizzo dei condizionatori, che sono una delle cause principali di inquinamento atmosferico nelle città.
Tetti verdi e città del futuro

Oggi il verde in città ha assunto un ruolo decisivo e numerosi sono i progetti, ogni anno, che propongono edifici che includono superfici verdi e giardini pensili.
L’impegno però non basta: la cementificazione selvaggia ha soffocato così tanto le nostre città, che pochi spot verdi non sono sufficienti per permetterci di tornare a respirare.
Ecco allora che alcune soluzioni, anche futuristiche, integrano edifici e verde verticale dando un nuovo significato al termine giungla urbana.
A Singapore è stato inaugurato il CapitaSpring, un grattacielo che ospita su diversi livelli delle vere e proprie oasi visitabili, dove si può passeggiare e rilassarsi come in una foresta vera e propria. Alla base è ospitata una foresta pluviale e la manutenzione è gestita dall’intelligenza artificiale, che programmerà gli interventi in base alle esigenze delle piante e alle condizioni climatiche recepite dai sensori IoT.
A Nanchino (Cina), nascerà invece nascerà il primo bosco verticale progettato da Stefano Boeri in Asia. Ospiterà più di 800 alberi e 2.500 arbusti, soprattutto specie locali. Questo edificio ospiterà inoltre una green architecture school e sarà un hub per gli studenti cinesi, i quali potranno implementare il verde urbano nelle metropoli tra le più popolose al mondo.
The Spiral è invece il nome del primo grattacielo verde di New York. Come intuibile dal nome, l’edificio ricorda una spirale che si allarga verso l’alto ed offre dei terrazzi verdi ad ogni piano. Anche nella grande mela hanno capito l’importanza delle aree verdi per migliorare la qualità della vita, infatti i lavoratori delle grandi aziende con sede nel The Spiral, potranno godere di pausa in giardini ad alta quota, che come già detto aiutano a ridurre lo stress e l’ansia.
In sostanza, la corsa al verde urbano verticale è appena iniziata, tantissimi sono i progetti che affiorano nei conglomerati urbani di tutto il mondo e nessuno vuole esserne escluso. I dubbi sono tanti ed il tempo è poco per poter contrastare il cambiamento climatico, per questo si spera che le nuove tecnologie possano accelerare questo processo ed abolire definitivamente le città asfalto-centriche come le abbiamo conosciute.