Ecco 6 startup a impatto sociale nate per raggiungere l’obiettivo no povertà.
17 obiettivi di sostenibilità: un miraggio?
Sradicare la povertà nel mondo. Ma che obiettivo è mai questo?
Ambizioso. Decisamente ambizioso. E non è il solo.
Infatti, fa parte dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile progettati per ottenere un futuro migliore per tutti e approvati nel 2016 dai 193 Paesi membri delle Nazioni Unite.
Un programma che riunisce questioni importanti: la lotta alla povertà, la riduzione delle ineguaglianze, i cambiamenti climatici, il rispetto dei diritti umani.
Il tutto condito da una scadenza non poi così lontana: anno 2030.
A distanza di otto anni dall’approvazione degli SDGs (Sustainable Development Goals) l’Europe Sustainable Development Report del 2022 stima che circa il 66% dei traguardi prefissati siano stati raggiunti.

Obiettivo n.1: sradicare la povertà in tutte le sue forme, ovunque nel mondo.
Per sradicare la povertà bisogna prima di tutto dare una definizione univoca alla povertà.
Probabilmente se creassimo un sondaggio riceveremmo risposte tutte giuste ma diverse.
Per povertà estrema si intende vivere con meno di 1,25 dollari al giorno (ovvero meno di 1,16 euro). Parliamo di un fenomeno che va ben oltre la mancanza di soldi: causa mancanza di acqua e cibo, bassi livelli di istruzione e scarse opportunità lavorative, cattive condizioni di salute, discriminazioni…
Non è un caso che le Nazioni Unite abbiano deciso di mettere l’obiettivo “Zero Povertà” in cima alla lista degli SDGs.
Dall’introduzione di questo obiettivo, nell’anno 2015, fino al 2018 il tasso globale di povertà estrema è significativamente sceso passando dal 10,1% all’8,6%.
Poi l’impatto della pandemia Covid-19, l’aumento dell’inflazione e gli effetti della guerra in Ucraina che hanno aggravato la situazione, cancellando 4 anni di progressi raggiunti precedentemente.
Si stima infatti un incremento di ben 75-95 milioni di persone in condizione di povertà estrema rispetto alle proiezioni pre-pandemia. (SDGs Report 2022)
Non solo non profit. Quando anche le startup a vocazione sociale possono creare un impatto alla lotta contro la povertà

Il raggiungimento di questo obiettivo richiede principalmente azioni che dovrebbero essere intraprese dai governi, dalle organizzazioni internazionali e dai leader mondiali.
Ma non solo. Un malinteso comune è che solo le organizzazioni senza scopo di lucro possano partecipare attivamente. In realtà non è così.
Analizziamo sei esempi di startup, impegnate nell’SDG1, da cui ogni imprenditore o futuro imprenditore può trarre ispirazione.
CloQ
CloQ è una startup brasiliana che consente agli utenti di ottenere prestiti istantanei in portafogli digitali. Chiunque in possesso di un telefono con accesso ad internet può richiedere nanoprestiti a basso interesse, interrompendo il ciclo di debiti con gli strozzini.
Rafode
Con sede in Kenya, Rafode è un servizio di microfinanziamento che fornisce sostegno sociale e finanziario a chi ne ha bisogno. L’azienda è attiva principalmente nelle aree rurali, luoghi tradizionalmente meno serviti.
Veritas Vision
Veritas Vision fornisce un’alimentazione elettrica affidabile con opzioni di finanziamento flessibili. Infatti, molte regioni nei paesi in via di sviluppo o in aree remote vivono il fenomeno della povertà energetica, ovvero l’impossibilità di procurarsi servizi energetici fondamentali. Questa startup porta l’energia solare alle famiglie e alle comunità a basso reddito, aiutandole a risparmiare denaro e ad eliminare pratiche insostenibili come cucinare o pulire senza una rete elettrica affidabile.
DOT Glasses
DOT Glasses offre occhiali da vista a basso costo. A livello globale, oltre un miliardo di persone che necessitano di occhiali da vista non possono permetterseli. Ciò danneggia le loro possibilità di un’istruzione adeguata e influisce sulla loro produttività a lavoro. Questo è il motivo per cui gli economisti considerano i problemi di vista un ostacolo importante al progresso economico. La startup distribuisce i suoi occhiali tramite più canali, tra cui organizzazioni non profit, reti di microimprenditori ed enti governativi. Di conseguenza, aumenta la produttività e i guadagni delle persone a basso reddito.
Quay Asia
Molti paesi in via di sviluppo in Asia e in Africa hanno una crescita demografica significativa. Tuttavia, i giovani provenienti da famiglie a basso reddito spesso non hanno opportunità di emancipazione economica. Questo è il motivo per cui la startup britannica Quay Asia sviluppa iniziative per rendere tali individui pronti per il mercato del lavoro e per trovare lavori gratificanti.
Pesitho
La startup danese Pesitho fornisce soluzioni per la cottura dei cibi a prezzi accessibili.
Le famiglie povere spesso non hanno le attrezzature base in cucina. Inoltre, l’uso di legna o carbone ancora oggi utilizzati per la cottura dei cibi hanno effetti negativi sulla salute e sull’ambiente.
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